Dobbiamo, dunque, metterci a tavola e mangiarci i padri, o almeno ci dobbiamo armare contro di loro. Assaltare l’Olimpo e uccidere Saturno. Questo è quanto ha scritto il dott. Callieri su La Stampa di sabato scorso, e sostanzialmente a questo ci hanno invitato, prima il sindaco e poi il dott. Gastaldo, durante la serata di presentazione di NewTo. Trentenni e, molto più probabilmente, quarantenni, “alle armi” allora, o almeno a tavola, purché siate famelici, perché niente, sia chiaro, vi verrà regalato. Prendiamo atto che non è più il tempo dei Maestri, spariti anche coloro che, preziosamente e per il bene di tutti, sapevano passare il testimone, garantire la consegna, farsi da parte, proprio come deve far un buon padre quando un figlio sboccia. Ma tutto questo armarci e mostrare le zanne a cosa dovrebbe servire, o meglio e cambiando il punto di vista, ne vale poi veramente la pena? La risposta è: “sicuramente no”, per lo meno in relazione a determinati settori. I giovani talenti possono impegnarsi per emergere nella professione, primeggiare in azienda o mettersi in proprio, ma se sono già così impegnati a menar fendenti, non si vede il motivo di affaticarsi per un posto di consigliere comunale o in qualche commissione pubblica . Giorni fa il sindaco, a chi gli faceva notare che il suo portavoce guadagnava più di lui, ha giustamente risposto che se voleva arricchirsi non avrebbe fatto politica. Ammirevole, ma non comune. La remunerazione è da sempre un indice di desiderabilità di una posizione, quando non una condizione necessaria per ricoprirla. Se devo combattere su più fronti, ed oggi è così, sceglierò quello che mi garantisce di più. Si può chiedere ai giovani talenti di restituire qualcosa alla città, di mettere al servizio la loro professionalità, le loro competenze, ma qualcuno deve aprire la porta e non invitarci a sfondarla, quasi che oltre quella soglia ci sia il tesoro di Alì Babà. Proprio perché, come insegna il nostro sindaco, la politica onesta non deve arricchire, se non saranno i migliori almeno a socchiudere l’uscio, lo faranno i mediocri o i disonesti, perché in politica, contrariamente che in natura, il simile attrae sempre e solo il simile.
L’Associazione NewTo è nata a ottobre 2008 a Torino dall'iniziativa di un gruppo di persone che vogliono rappresentare, raccontare, costruire una nuova generazione responsabile. L'obiettivo di NewTo è quello di promuovere l'incontro di individui dal patrimonio specialistico di elevata qualità nei diversi campi del sapere e stimolare e mobilitare le energie di una nuova e più consapevole classe dirigente a livello locale.
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Dobbiamo, dunque, metterci a tavola e mangiarci i padri, o almeno ci dobbiamo armare contro di loro. Assaltare l’Olimpo e uccidere Saturno. Questo è quanto ha scritto il dott. Callieri su La Stampa di sabato scorso, e sostanzialmente a questo ci hanno invitato, prima il sindaco e poi il dott. Gastaldo, durante la serata di presentazione di NewTo. Trentenni e, molto più probabilmente, quarantenni, “alle armi” allora, o almeno a tavola, purché siate famelici, perché niente, sia chiaro, vi verrà regalato. Prendiamo atto che non è più il tempo dei Maestri, spariti anche coloro che, preziosamente e per il bene di tutti, sapevano passare il testimone, garantire la consegna, farsi da parte, proprio come deve far un buon padre quando un figlio sboccia. Ma tutto questo armarci e mostrare le zanne a cosa dovrebbe servire, o meglio e cambiando il punto di vista, ne vale poi veramente la pena? La risposta è: “sicuramente no”, per lo meno in relazione a determinati settori. I giovani talenti possono impegnarsi per emergere nella professione, primeggiare in azienda o mettersi in proprio, ma se sono già così impegnati a menar fendenti, non si vede il motivo di affaticarsi per un posto di consigliere comunale o in qualche commissione pubblica . Giorni fa il sindaco, a chi gli faceva notare che il suo portavoce guadagnava più di lui, ha giustamente risposto che se voleva arricchirsi non avrebbe fatto politica. Ammirevole, ma non comune.
La remunerazione è da sempre un indice di desiderabilità di una posizione, quando non una condizione necessaria per ricoprirla. Se devo combattere su più fronti, ed oggi è così, sceglierò quello che mi garantisce di più. Si può chiedere ai giovani talenti di restituire qualcosa alla città, di mettere al servizio la loro professionalità, le loro competenze, ma qualcuno deve aprire la porta e non invitarci a sfondarla, quasi che oltre quella soglia ci sia il tesoro di Alì Babà.
Proprio perché, come insegna il nostro sindaco, la politica onesta non deve arricchire, se non saranno i migliori almeno a socchiudere l’uscio, lo faranno i mediocri o i disonesti, perché in politica, contrariamente che in natura, il simile attrae sempre e solo il simile.
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