29.10.08

Presentazione di NEWTO: interventi dei relatori

Torino, 15 ottobre 2008: NEWTO viene presentata alle Officine Grandi Riparazioni.
Di seguito, gli interventi dei relatori, in versione integrale.

Clicca QUI per visualizzare in streaming l'intervento di Luca Savarino, Presidente di NEWTO.

Clicca QUI per visualizzare in streaming l'intervento di Sergio Chiamparino, Sindaco della Città di Torino.

Clicca QUI per visualizzare in streaming l'intervento di Piero Gastaldo, Segretario Generale Compagnia di San Paolo.

Clicca QUI per visualizzare in streaming l'intervento di Roger Abravanel, consulente aziendale, autore di "Meritocrazia. 4 proposte concrete per valorizzare il talento e rendere il nostro paese più ricco e più giusto".

Clicca QUI per visualizzare in streaming l'intervento di Luca Ricolfi, giornalista.

24.10.08

NEWTO su CAREER TV

E' online su CAREER TV il servizio dedicato a NewTo.
Cliccate qui per vedere il video.

18.10.08

NEWTO su REPUBBLICA / 18 OTTOBRE 2008

Qui di seguito l'articolo di Salvatore Tropea

MA LA CLASSE DIRIGENTE NON È UN CLUB


Il problema realmente esiste e non è nuovo. Ce ne siamo occupati più volte su queste pagine e dunque non ci sorprende di vederlo periodicamente riproposto anche se di volta in volta chi si assume l´iniziativa provvede a introdurre qualche elemento di novità col proposito di rendere inedita una cosa che inedita lo è per niente. Mercoledì sera sotto le volte dei capannoni delle ex officine ferroviarie si è parlato di una classe dirigente per il futuro di Torino da affidare possibilmente ai trentenni. Come dire che per il presente si è già attrezzati senz´altra urgenza che quella di disegnare l´identikit di un giovanotto al quale affidare il nostro destino inteso come futuro della città nella quale dovremo vivere noi e i nostri figli. Se fossimo degli snob come l´intendeva Paul Valéry non oseremmo confessare, pur pensandolo, che questo è un argomento noioso.

Si potrebbe anche far finta di niente, dopotutto dibattito più dibattito meno, discutere non ha mai fatto male a nessuno. Ma ci sono almeno due aspetti del tema in questione che contribuiscono a renderlo poco interessante per non dire appunto noioso e, soprattutto, poco credibile. Il primo, riguarda il momento scelto per parlarne, il secondo, attiene alla reale possibilità di successo: l´uno e l´altro superabili se non ci fossero numerose esperienze del passato a ricordarci che a invocare una classe dirigente giovane e preparata si è provato e riprovato senza alcun risultato se è vero che ancora oggi siamo costretti a ricominciare da zero.
Con l´aria che tira, parlare di classe dirigente sembra quasi un lusso. Il vento di recessione dovrebbe consigliare di rialzarsi prima di pensare a volare, ma poiché è sperabile che la turbolenza debba finire può essere utile prepararsi al dopo. Intanto cercando di farsi subito un´idea dello scenario che sopravviverà perché con quanto sta succedendo è il caso di dire che niente sarà più come prima. La continuità non sembra essere scontata e proprio per questo la classe dirigente dovrà essere in grado di misurarsi con difficoltà sinora mai sperimentate. E per farlo l´attributo della giovane età è sicuramente importante, ma non il solo come si tende a credere. Non si è parte di una classe dirigente moderna ed efficiente per il solo fatto di avere trent´anni.
La regola sovrana è quella del merito che non coincide sempre con un fatto anagrafico. Si può essere più giovani o più anziani ed avere le qualità richieste o non averle mai. Essere classe dirigente non significa rientrare in una fascia di età come i giovani che una volta venivano chiamati al servizio di leva. Ed è bene anche tenere sempre presente che la giovinezza è merce altamente deperibile e non la si può usare per emendarsi di colpe passate quando la si trascurava - stai zitto tu che non hai ancora l´età - o per compiacere le giovani generazioni alle quali si nega un posto di lavoro ma si prospetta un futuro di dirigenti. Non si farebbe altro che perpetuare un inganno del passato.
E´ infatti probabile che il bisogno di gettare le basi per una nuova classe dirigente a Torino discenda da un passato nel quale tutti i tentativi fatti in questa direzione si sono infranti contro un potere industriale e limitatamente finanziario, saldamente controllato da un gruppo imprenditoriale dominante e contro una classe politica che allora come ora era refrattaria al rinnovamento generazionale. I nomi che si sono avvicendati ai posti di comando negli ultimi trent´anni fotografano questa situazione pietrificata e fanno sorgere qualche dubbio sulla reale volontà di voltare pagina. Con ciò alimentando il sospetto che, al di là delle parole e delle intenzioni, la pratica della inamovibilità continui ad essere un serio ostacolo.
Chi volesse poi avere conferma su questa continuità dovrebbe soltanto rileggere le cronache dei giornali che hanno resocontato di come sono stati scelti gli uomini da destinare anche in tempi recenti alle presidenze e ai consigli delle fondazioni bancarie e di enti pubblici e privati. Oppure seguire le guerre intestine che nei partiti vecchi e nuovi si combattono giorno dopo giorno per le candidature al parlamento europeo e italiano e alle assemblee locali. Avrebbe di che restare deluso nel constatare come la meritocrazia oltre che la giovane età continuino ad essere considerati accessori non indispensabili. Altro che nuova classe dirigente.
Ma tant´è, se ne parla anche solo per appurare che alla fine non c´è niente di nuovo sotto il sole. E del resto Sergio Chiamparino, che l´anagrafe condannerebbe a restare fuori dal futuro giovanilistico pur avendo dato prova di essere un ottimo sindaco, avverte il pericolo e ammonisce contro l´illusione di pensare che sia possibile «creare una situazione asettica con una selezione scientifica della classe dirigente senza che entri in gioco la soggettività di ciascuno». Senza cioè mettere in conto che una parentela, un´amicizia, una conoscenza possono anche influenzare una scelta. Che non è il male peggiore a meno che non ci si illuda che al club della nuova classe dirigente si acceda perché trentenni o che chi detiene il potere sia pronto a cederlo ai giovani della «New To». Un prodigio che può materializzarsi soltanto in una sera d´autunno sotto i capannoni delle ex Ogr.

NEWTO su LA STAMPA / 18 OTTOBRE 2008




Ancora un articolo dedicato a Newto, questa volta a firma di Carlo Callieri.


NEWTO su LA STAMPA / 17 ottobre 2008

Qui di seguito l'articolo firmato da Luigi La Spina.

COME NASCE UNA CLASSE DIRIGENTE

La presentazione di “NewTo”, il gruppo di trentenni interessato alla cosa pubblica, alla promozione della meritocrazia e allo sviluppo di una nuova classe dirigente, ha attirato molta giustificata curiosità e qualche fraintendimento. Gli equivoci non meritano troppe parole, perchè si fondano sui soliti, abbastanza meschini, sospetti di autopromozione personale. Più interessanti, invece, sono gli spunti di dibattito che l’iniziativa ha suscitato: i motivi della gerontocrazia imperante, anche nella nostra città, la dequalificazione dell’università nell’era della scuola di massa, la persistente difficoltà delle donne a sopportare i prezzi di drammatiche scelte di vita e molti altri. La particolarità della discussione, in quella sede, però, non derivava dagli argomenti, ma dalla necessità, avvertita da tutti gli organizzatori, di “inventare” luoghi di incontro, percorsi di comunicazione, utili a selezionare giovani che vogliano partecipare alla crescita del territorio in cui vivono e lavorano.

La selezione delle vocazioni e della capacità, una volta, trovava nei partiti, nei sindacati, nelle scuole, nelle università, ma anche nelle fabbriche e negli uffici. Ecco perchè colpiva quella sensazione di solitudine, ma anche di spaesamento, che potrebbe essere comprensibile in un gruppo di anziani, ma che sembrava innaturale tra giovani, per di più del tutto attrezzati, culturalmente ed economicamente, ad affrontare, con una certa sicurezza, il loro futuro.
A una riflessione più meditata, quella atmosfera, che si potrebbe definire più con le categorie della psicologia che con quelle della sociologia, sembra rivelare una consapevolezza, ma anche suscitare un allarme. Significa che è ormai diffusa la sensazione di un irreversibile sgretolamento di quella alleanza tra parte della società civile cittadina e parte di quella politica che, negli ultimi quindici anni, si è assunta la responsabilità di guidare il superamento della crisi di un vecchio modello economico-sociale. Se non vogliamo aver paura delle parole, lo si può anche definire “gruppo di potere”. Una vera classe dirigente lo è sempre. Solo gli ipocriti non riconoscono che il problema è l’uso, buono o cattivo, che si fa del potere ai fini degli interessi collettivi. Questo fenomeno è del tutto fisiologico e, persino, auspicabile. L’allarme deriva solo dalla constatazione che non sembrano affiorare, in città, altri gruppi dirigenti, dotati non solo di una età meno matura, ma di solide visioni alternative, di generosa disponibilità a spendere parte del proprio tempo e dei propri talenti per il bene pubblico, di seria preparazione professionale. Tali da essere pronti per raccogliere il testimone senza il rischio di lasciarlo cadere per terra.

16.10.08

NEWTO su REPUBBLICA / 16 ottobre 2008


L'articolo pubblicato su Repubblica del 16 ottobre 2008, firmato da Paolo Griseri.

NEWTO / Intervista a LUCA SAVARINO


Cliccate qui per visualizzare la videointervista al presidente di Newto, Luca Savarino.

NEWTO su LA STAMPA / 16 ottobre 2008


L'articolo pubblicato su La Stampa del 16 ottobre 2008, firmato da Andrea Rossi.

15.10.08

PRESENTAZIONE NEWTO/15 OTTOBRE 2008


Il 15 ottobre 2008, alle 18, alle Officine Grandi Riparazioni, in Corso Castelfidardo 18, a Torino, verrà presentata l'associazione Newto. Newto è un progetto che ha preso forma grazie al contributo della Compagnia di Sanpaolo. Si tratta di un'associazione che intende contribuire a formare una nuova classe dirigente per il Piemonte, proponendo una serie di incontri sui grandi temi contemporanei ai quali potrà partecipare un gruppo selezionato di giovani (espressione con cui identifichiamo persone tra i 25 e i 38 anni).
L'associazione sarà anche a disposizione di tutti coloro che - pur fuori età e pur essendo già classe dirigente nel vero e proprio senso del termine - vorranno proporre idee e pensieri da condividere in forme che verranno stabilite nel tempo. Newto sarà soprattutto un netwok, costruito non sulla base di appartenenze ma di una comune responsabilità nei confronti della sfera pubblica.
Altro verrà raccontato mercoledì 15 ottobre, quando a parlare di classe dirigente e del senso di questo impegno saranno il segretario generale della Compagnia di Sanpaolo, Piero Gastaldo, il sindaco di torino Sergio Chiamparino, Luca Ricolfi e Giorgio Abravanel, oltre al presidente di Newto, Luca Savarino.